LIVORNO – Centotrent’anni di storia, di successi, di scherma. È stata una serata speciale quella vissuta ieri al Circolo Scherma Fides Livorno, che ha festeggiato il 130° compleanno.
“Un traguardo prestigioso, straordinario, che dà l’idea del grande contributo che questa società ha dato al movimento schermistico italiano, un punto di riferimento a livello internazionale per i campioni che ha formato ma anche per le generazioni di atleti che qui sono cresciuti”, le parole del Presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, che ha partecipato all’evento organizzato dal Circolo presieduto da Carlo Montano.
Un tuffo nella storia del Fides e della scherma italiana, dai miti del passato ai giovani di oggi, con una special guest che continua a rappresentare un simbolo per le pedane di tutto il mondo: l’olimpionico Aldo Montano, al quale nella “sua” sala è stata consegnata la massima Onorificenza federale della Lama d’Onore d’Oro, attribuitagli dalla FIS dopo i Giochi di Tokyo, la quinta Olimpiade a cui ha partecipato, e che gli ha portato in dote la quinta medaglia a Cinque Cerchi di una carriera straordinaria.
A rendere omaggio ai 130 anni del Fides c’erano – tra gli altri, in un parterre ricco di autorità – il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il Presidente del Comitato regionale Federscherma Toscana, Domenico Cassina, il CT della sciabola azzurra Nicola Zanotti e tantissimi atleti di oggi che si allenano sotto la guida degli staff tecnici diretti da Giuseppe Pierucci per il fioretto e Ilaria Bianco per la sciabola.
Perché proprio loro, i giovani, con in testa lo sciabolatore Pietro Torre (quattro medaglie tra Europei e Mondiali nella scorsa stagione, chiusa con il bronzo iridato a squadre tra gli Assoluti al Cairo nell’ultima gara da Under 20), il segno della continuità con una storia iniziata nel lontano 1892.
